Le cave di Prun

Uno dei tesori naturali della Valpolicella

Descrizione

Le cave di Prun / Prun QuarryLe cave di Prun / Prun Quarry

Sul fianco orientale del monte Noroni si aprono molte cave in galleria ed alcune a cielo aperto. Si tratta di cave in cui è possibile individuare particolari livelli rocciosi della Scaglia Rossa Veneta, noti localmente con il nome di lastame. Essi presentano uno spessore di circa 7-8 metri e risultano formati da 70 strati, di cui solamente 67 coltivabili. Questo complesso di calcari marnosi rosso-biancastri, nodulari, è caratterizzato dal presenza di un sottile velo di argilla che delimita i singoli strati e ne facilita il distacco. Ai vari strati i cavatori hanno dato il nome in base alle caratteristiche tecniche positive e negative (mejón, lóa), alla pigmentazione (biancón, rossón, lóa rossa), allo spessore (lastìna), all'uso prevalente (seciàr), alla loro posizione (meséta de banco, pelósa de fondo, meséta del fondo corso ultimo) ed inoltre in base alla facilità nell'estrazione (zentìl, rabiósa). Lo spessore dei vari strati varia da un minimo di 2,5 cm per il grondin de la sotomeséta ad un massimo di circa 30 cm per il mejón de simo.

L'escavazione della pietra di Prun veniva un tempo effettuata generalmente mediante l'apertura di gallerie sul fianco del rilievo montuoso. All'inizio si operava manualmente intaccando ed asportando gli strati poco consistenti, le lóe. A questo punto, una volta aperto il fronte, la cava era pronta per la coltivazione. S'iniziavano quindi a staccare i vari strati dall'alto verso il basso utilizzando cunei e punte, che venivano impiantati lungo i giunti di stratificazione con un mazzuolo. Prima di procedere al distacco degli strati, si eseguivano alcuni intagli, detti scavetti, lunghi da 4 a 7 m, la cui profondità era in funzione dello spessore dello strato che si doveva estrarre. Con il procedere dell'escavazione si formava più di una galleria, per cui si rendeva necessario sostenere la volta mediante colonne naturali che venivano lasciate in posto con l'approfondimento dello scavo. All'interno delle cave, sia in galleria che a cielo aperto, si possono facilmente individuare faglie di tipo compressivo e distensivo ed inoltre modesti fenomeni carsici che hanno in vario modo disturbato l'estrazione del lastame.

Ultimo aggiornamento: 30/08/2024, 10:38

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