Descrizione
Nella frazione di Mazzano, negli spazi attigui alla chiesa parrocchiale, è presente il particolare monumento denominato “Arpa eolica di Mazzano”; una struttura in grado di produrre suggestivi suoni in presenza del vento. La scultura, ideata dall’architetto Giuseppe Ferlenga e fortemente voluta dal Gruppo Sportivo e Culturale di Mazzano quale oggetto in memoria di tutti i cari estinti, dei caduti di guerra e sul lavoro, è alta 6 metri e 60 centimetri ed è stata inaugurata nel novembre del 2015.
Per la sua realizzazione sono intervenute molte delle migliori maestranze locali e cittadini sensibili al tema, che vi hanno lavorato, con mirabile impegno, anche a titolo di volontariato.
La forma estetica generale riprende la linea slanciata del cipresso, albero da sempre simbolo di vita eterna, ma è osservando la foggia del basamento, realizzato in Pietra di Prun, ed ascoltando i suoni dell’arpa eolica, che il monumento esprime con completezza le sue concettualità. La foggia del basamento richiama le cime delle montagne, luoghi bellissimi ma soventemente anche teatro di cruenti battaglie ove persero la vita molte persone, e rappresenta al contempo (per l’impiego del materiale locale) le colline negraresi, luogo di lavoro di queste genti. I suoni dell’arpa eolica, che arrivano generati dal vento e che si elevano verso il cielo, mirano ad indurre una riflessione spirituale e poetica rivolta a chi non è più con noi. Dal punto di vista tecnico, il monumento di Mazzano è un grande strumento musicale a sei corde agganciate ad una cassa armonica incastonata in un telaio realizzato con tubolari d’acciaio.
I progenitori dell’arpa di Mazzano sono strumenti di piccole dimensioni molto antichi che, secondo la mitologia greca, erano stati inventati dal Dio Eolo, il nome del Dio del Vento, e di lì il nome: Arpa (perché ricorda lo strumento musicale dell’arpa) ed Eolica, o Eolia (da Eolo, o “vento”).
Questo genere di strumento musicale è indubbiamente atipico perché non vi è la possibilità, da parte dell’uomo, d’intervenire sulle melodie prodotte, ma è la natura (il vento, appunto) a produrre i suoni in maniera armonica e sempre nuova. Benché numericamente parlando questi strumenti siano sempre stati molto rari, non mancarono mai di suscitare grande curiosità ed interesse tra scrittori, poeti e musicisti, al punto d’essere eletti “lo strumento musicale più romantico che esista”.
Dal punto di vista dell’arte contemporanea, l’Arpa eolica di Mazzano può essere considerata un raro esempio di scultura rientrante nella corrente artistica Generative Art, quella nicchia dell’arte dove l’intervento dell’artista non è quello di sviluppare un’opera conclusa ma di realizzare un lavoro in grado di completarsi soltanto generando altra arte; nel caso del monumento di Mazzano l’arte che viene generata dall’opera artistica è composta da suoni e musica creati dalla natura.